World Wide Web – WWW
WWW, acronimo di World Wide Web, forse, anche se quasi certo, si tratta dell’acronimo più conosciuto e utilizzato al mondo, vi parleremo delle suo origini e della nascita di quell’acronimo che oggi regna incontrastato nel dominio digitale.
Un acronimo che simboleggia: innovazione, comunicazione e senza mezzi termini, evoluzione!
WWW – Dalle origini ad oggi
La storia del World Wide Web è relativamente recente, ma forse è stato il mezzo informatico che oltre ogni limite ha apportato una svolta , anzi, innumerevoli svolte, nelle nostre vite, nelle vite di tutti i giorno e nel modo in cui queste vite le viviamo, basta pensare, o più semplicemente immaginare, cosa saremmo oggi senza il web, subito in mente ci tornano i cavernicoli, che comunicano a via di stenti e che se ne vanno in giro indossando per indumenti semplici pelli cucite a meno, e per arma una clava… Beh, questa è ovviamente fantasia, ma ci serve a meglio comprendere questo grande salto evolutivo con ben pochi precedenti, uno sbalzo tecnologico a dir poco futuristico… e non crediamo d’esagerare dicendo che questo mezzo ha apportato non pochi benefici nelle nostre vite, ma andiamo con ordine.
Ci troviamo nell’anno 1991 quando un informatico inglese di nome Tim Berners-Lee pubblico il suo primo sito web, e occorsero circa 17 giorno (stima approssimativa) prima che lo stesso venisse visitato, ma questa è un’altra storia, che fa d’anticipo e preambolo a quella che in questo articolo la fa da padrona.
Infatti, l’idea del World Wide Web nacque due anni prima, nel 1989, presso i laboratori del CERN di Ginevra, quando lo stesso ricercatore che dopo due anni pubblico il primo sito web, in compagnia di altri suoi colleghi italiani usavano scambiarsi informazioni tramite la linea telefonica da un piano all’altro per poi consultarli a video, anzi, per esser precisi, in questo caso, l’informatico inglese, fece solo da colpito spettatore, infatti coloro i quali si scambiavano questi messaggi erano proprio i ricercatori italiani, lui, restandone piacevolmente colpito e quindi, attenzionando per bene questa tecnica ne presentò, il giorno seguente o successivo ne presentò l’idea proposta al suo supervisore d’istituto, il quale la valutò “vaga ma interessante”.
Quindi, lo stesso Berners-Lee, insieme al suo collega belga Cailliau si misero ad elaborare un software in grado di automatizzare tutti i processi e che permettesse la condivisione di documenti in formato elettronico, indipendentemente dalla piattaforma di lettura utilizzata, con quello che all’epoca era il fine di agevolare e migliorare la comunicazione tra i ricercatori dell’istituto tutto. Una volta terminata l’ideazione del software, i due, iniziarono fin da subito a stabilirne i protocolli (HTTP) e definirono anche il linguaggio di struttura , scegliendo il linguaggio di markup per eccellenza, ovvero HTML.
Il Browser
Nello stesso anno furono completati i software server e da li a poco venne persino rilasciata la versione client dello stesso software, quello che oggi conosciamo con il nome di Browser.
Nel giorno 20 Dicembre del 1990 nacque quello che oggi conosciamo come una strana forma primitiva di sito web, strutturato al solo scopo di spiegare a quei pochi utilizzatori il WWW.
Tale sito web era visibile solo ed esclusivamente ai dipendenti del CERN, fino a che Berners-Lee, nel 1991 non decise che questo sistema poteva esser utile a tutti, e non solo ai dipendenti del CERN, quindi tornò a lavoro e dopo ulteriori 2 anni di test e contro test da parte di Berners-Lee e della comunità scientifica, il 30 Aprile del 1993 il CERN decise di mettere il WWW a disposizione di tutti, rilasciandone il codice sorgente in pubblico dominio.
Dal CERN al mondo intero
Dal 1993, anno in cui il CERN decise di mettere a disposizione di tutti il WWW, lo stesso cavalcò in maniera impressionante, da quel momento inizio la furia del web, la sua più prospera evoluzione, e con essa la creazione di siti web e la relativa crescita di internet … infatti, dal 2000 al 2010 viene considerato il bug, tant’è che questa decade viene simpaticamente definita “l’era del web”.
Il web Semantico e l’avvento del WEB 2.0
Nonostante il web si sia letteralmente trasformato nel giro degli ultimi vent’anni , resta sempre alla base un calderone di documenti e file html, di questo in fondo si tratta, un immenso archivio di file html, spesso ordinati, spesso in subbuglio e spesso dimenticati. Un immenso archivio di pagine html statiche.
Per farvi un esempio , cosa si intende per web semantico, un web sensiente che riesce a contestualizzare i propri contenuti dando loro un identità reale, semantica, emozionale, precisa… cosa che adesso non fa e per farvi un esempio andiamo a disturbare uno dei più grandi compositori italiani, il mitico Giuseppe Verdi, infatti, per i motori di ricerca come Google, non esiste alcuna differenza semantica tra “Giuseppe Verdi” e i “piselli verdi”, per lui, entrambi i “Verdi” hanno lo stesso risultato.
Ma per fortuna il web ha un asso nella manica, tale asso è il suo stesso creatore, ovvero Tim Berners-Lee, che nel frattempo ha lasciato il CERN di Ginevra fondando il consorzio W3C che assume il ruolo di capo di stato nella ricerca sugli standard Web, sulla realizzazione dei siti web e nella realizzazione dei portali e-commerce, dettando legge sugli standard di markup per quanto riguarda tutti i linguaggi, indipendentemente che siano HTML o CSS , XML o XHTML o SVG, W3C detta legge , infatti grazie proprio ad uno di questi impone il suo dominio e nel 1993 ha definito lo standard XML (eXtensible Markup Language) , un metalinguaggio derivato direttamente dal linguaggio SGML che consente la creazione di nuovi marcatori.
XML, per quanto innovativo e giovane definisce la base di tutte le nuove specifiche tecnologiche , ma i limiti restano, e per questo anche lo stesso XML si evolve, e lo fa nei linguaggi OWL e RFL che consentono le relazioni tra informazioni logiche e la nuova intelligenza artificiale che lentamente evolve il web, rendendolo sempre più smart, e da web si arriva al web 2.0 per poi sperare in una nuova evoluzione volta al completo dominio dell’intelligenza artificiale stessa, spostando l’asticella verso il web 3.0, quando un giorno ci si arriverà, speriamo presto.
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